La ricerca di impasti alternativi per pizza è il punto di partenza per offrire delle novità ai nostri clienti, dei prodotti che si trovano difficilmente nell’offerta ristorativa e che possono contribuire a differenziarci rispetto alla concorrenza.
Se fino a qualche anno fa per lavorare bene era sufficiente offrire un buon prodotto ad un giusto prezzo, oggi questo è diventato il minimo indispensabile per sopravvivere. La clientela è infatti diventata sempre più informata ed esigente, alla costante ricerca di novità e di prodotti inusuali.
Concentrandoci sul mondo della panificazione, in questo articolo approfondiremo il tema degli impasti alternativi per pizza e pane.
Inizieremo approfondendo il discorso sulla possibilità di attirare clienti grazie all’offerta di prodotti ricercati, riuscendo così a soddisfare anche quelli più esigenti e a caratterizzare la nostra attività.
Proseguiremo poi con una serie di spunti per iniziare a sperimentare alcuni impasti alternativi per pizza, parlando sia dei diversi tipi di farina di grano tenero, che di pizze realizzate con farine di altri cereali, con farine di legumi o altri tipi di farine.
Concluderemo infine accennando alle possibilità offerte dalla gamma di forni professionali Italforni per pizzerie e panifici, per vedere come valorizzare al massimo i nostri impasti alternativi grazie ad uno strumento di cottura di eccellente qualità.
Come attirare i clienti con impasti alternativi per pizza e pane
L’attenzione alla qualità delle materie prime è da sempre il primo elemento fondamentale per riuscire ad offrire un prodotto di qualità. Partendo da questo presupposto, iniziamo dicendo che è possibile sviluppare prodotti eccellenti e ricercati, ben differenziati sul mercato rispetto alla pizza e al pane tradizionali, senza dover diventare scienziati delle farine più stravaganti.
Anche se intendiamo limitare la scelta delle farine per i nostri prodotti a quelle del tradizionale grano tenero, possiamo riuscire ad ottenere risultati eccellenti con un po’ di studio sulle lavorazioni e una maggiore attenzione nella scelta delle materie prime, ovviamente accettando il fatto di dover pagare un prezzo leggermente superiore per un prodotto di migliore qualità.
Riuscendo a sviluppare prodotti migliori sarà possibile aumentare leggermente i prezzi, a patto di aver messo a punto una gestione efficiente dell’attività e di dedicare delle attenzioni in più al marketing.
Questo tipo di azioni sono estremamente efficaci nel medio-lungo termine, poiché consentono di sviluppare il brand dell’attività ristorativa, un fattore fondamentale per innescare il meccanismo di generazione di nuovi clienti tramite il passaparola, che dovremo saper trattenere con l’eccellente qualità dei nostri prodotti.
Questi non devono solo essere buoni, ma è fondamentale che siano comunicati al meglio, anche istruendo il cliente, in modo tale da fargli percepire un prezzo medio più alto come non eccessivo rispetto alla qualità di ciò che ha mangiato.
Entrando nel cuore del discorso sugli impasti alternativi per pizza, diciamo subito che non basterebbero diversi libri per trattare esaustivamente l’argomento. L’obiettivo di questo breve articolo è quindi semplicemente stimolare la curiosità per un mondo sconfinato ed estremamente affascinante.
Le combinazioni possibili di farine per ottenere un impasto lievitato squisito sono infinite, anche solo limitandosi al mondo del grano. Esistono infatti centinaia di differenti varietà di farine di grano tenero o di semola di grano duro, che possono essere mescolate secondo i gusti più vari e possono dare vita ad impasti molto diversificati.
Allargando il campo di scelta possiamo includere le farine di tantissimi altri cereali, come il riso, il farro, il mais o la segale. Ognuna di queste farine ha le proprie particolarità, che riguardano sia l’aspetto organolettico del prodotto che vogliamo fare, sia vari aspetti legati alla gestione dell’impasto, come la creazione della maglia glutinica, il range di idratazione o gli effetti sulla lievitazione.
Volendo poi includere altri tipi di farine, tra le più utilizzate ci sono quelle di legumi, ad esempio la farina di ceci, di piselli, di fagioli o di lenticchie. Anche queste farine hanno le loro peculiarità che influenzano la riuscita di un impasto e a cui accenneremo più avanti.
Accenniamo infine all’utilizzo di farine alternative a quelle di cereali o legumi, che sono quelle più inusuali e meno conosciute, ma che possono dar vita a degli impasti straordinari. Ci riferiamo ad esempio alla farina di semi di canapa o all’aggiunta del carbone vegetale in polvere.
Questi tipi di farine innovative sono quelli che possono riuscire ad incuriosire maggiormente le persone, proprio per l’effetto novità e per il fatto che questi prodotti si trovano difficilmente.
Iniziare a studiare l’utilizzo di alcune delle farine che abbiamo citato può essere la svolta per un’attività ristorativa che ha bisogno di essere rinnovata, poiché può far cambiare radicalmente la percezione che le persone hanno di noi, se magari ci vedono come il solito forno o la solita pizzeria.
Iniziare a proporre impasti alternativi per pizza e pane può consentirci di attirare nuovi clienti, a cui magari piace anche la nostra versione tradizionale del pane o della pizza. Anche i clienti abituali però saranno favorevolmente colpiti dalla nostra voglia di creare e di innovare, anche se magari non apprezzeranno il nostro impasto particolare e rimarranno fedeli a quello tradizionale che amano.
Spunti per degli impasti per pizza alternativi
Iniziamo ora a vedere alcuni tipi di impasti alternativi per pizza e pane, potendo così mettere in pratica i consigli per attirare clienti a cui abbiamo appena accennato.
I tipi di impasti che andiamo a vedere sono stati distinti in base al tipo di farina (o mix di farine) che li caratterizza e sono:
- Farine di grano tenero integrali o semintegrali
- Farine di altri cereali
- Farine di legumi
- Farine alternative
Approfondiamo ora i diversi tipi di impasti che possiamo realizzare cambiando la farina protagonista.
1. Farine di grano tenero integrali o semintegrali
Le farine provenienti dal grano sono da sempre le più utilizzate per panificare, grazie alla loro grande diffusione e alle qualità particolarmente adatte alla creazione della maglia glutinica. Nel corso del tempo, l’industria alimentare ci ha abituato al consumo di farine molto raffinate, andando però a sacrificare le parti migliori del grano a livello nutrizionale (principalmente fibre, vitamine e sali minerali).
Solo negli ultimi anni si sta facendo largo la consapevolezza sulla qualità della farina di grano tenero, grazie a molti panifici e pizzerie che hanno iniziato ad introdurre impasti integrali o semintegrali.
L’utilizzo di farine meno raffinate consente infatti di ottenere impasti molto più ricchi da un punto di vista organolettico e nutrizionale, poiché utilizzando una farina meno lavorata potremo far sentire più facilmente il profumo del grano nei nostri prodotti.
Le farine di grano tenero di tipo 1 e 2 in particolare sono molto adatte per panificare, perché rappresentano una via intermedia, per caratteristiche di gusto e facilità di gestione dell’impasto, tra le farine 0 o 00 e quella integrale.
Le farine di tipo 1 e 2 sono infatti molto più profumate delle farine 0 o 00 e soprattutto hanno un maggior contenuto di proteine, il parametro principale che indica la forza della farina stessa e che ci consente di aumentare leggermente l’idratazione dell’impasto.
Rispetto alla farina integrale inoltre, le farine tipo 1 e 2 hanno minor contenuto di fibre, poiché queste sono per la maggior parte contenute nelle parti più esterne del grano, quelle che caratterizzano appunto la farina integrale.
La farina integrale, proprio grazie all’alto contenuto di fibre, è in grado di assorbire molta più acqua rispetto agli altri tipi di farina, richiedendo perciò tempi di maturazione molto più lunghi rispetto alle farine 0 o 00 ed una gestione manuale un po’ più impegnativa.
Ogni farina ha le sue caratteristiche e inoltre gli impasti sono nella maggior parte dei casi realizzati con un mix di due o più farine, proprio per bilanciare le differenti peculiarità di ognuna a seconda del tipo di impasto che vogliamo fare.
Le brevi considerazioni che abbiamo fatto fin qui possono servire solo come spunto per comprendere perché moltissime attività hanno iniziato da anni a proporre prodotti panificati realizzati con farine integrali o semintegrali.
Sono ormai diventati prodotti molto richiesti e rappresentano il primo passo per offrire un scelta in più ai propri clienti.
2. Farine di altri cereali
Allarghiamo lo sguardo oltre il grano parlando brevemente delle più comuni farine di altri cereali utilizzate per realizzare impasti alternativi per pizza e pane.
Le più comuni farine diverse dal grano sono la farina di riso e quella di farro:
- La farina di riso è raccomandata per le sue ottime qualità nutrizionali, poiché è ricca di vitamine e sali minerali e molto povera di sodio e colesterolo. Un aspetto molto importante è quello legato alla totale assenza di glutine nella farina di riso ed è quindi utilizzata nella produzione di prodotti per celiaci o intolleranti
- La farina di farro è una delle più antiche e dall’utilizzo più diffuso. Come la prima, è ricca di vitamine e sali minerali e povera di grassi, ma ha una quantità maggiore di fibre e di proteine, rendendola una farina particolarmente indicata per impasti ad alta idratazione e lenta lievitazione.
3. Farine di legumi
Passando ora alle farine di legumi, apriamo un altro mondo davvero vastissimo per quanto riguarda gli utilizzi in cucina.
I legumi più indicati per realizzare impasti alternativi per pizza o pane sono i ceci, fagioli, piselli e lenticchie, principalmente grazie al loro elevato contenuto di proteine, minerali e vitamine.
Le farine di legumi sono inoltre particolarmente gustose e versatili nell’utilizzo in cucina e possono essere utilizzate sia in purezza, per ottenere impasti senza glutine, che unite ad altri tipi di farine.
4. Farine alternative
Per concludere i nostri spunti per panificare con farine alternative, accenniamo alla farina di di semi di canapa e al carbone vegetale, due soluzioni per ottenere impasti insoliti e molto gustosi.
La farina di semi di canapa è ottenuta dalla macinazione dei semi di canapa sativa ed è utilizzata in modo molto versatile in cucina, grazie alle sue ottime qualità organolettiche e nutrizionali.
Oltre che molto profumata, la farina di canapa è infatti molto ricca di sali minerali, vitamine ed antiossidanti. Essa ha inoltre un altissimo valore proteico ed un generoso contenuto di fibre ed è per questo utilizzata in piccole percentuali nel mix di farine dell’impasto, risultando quindi un’ottima soluzione per ottenere un impasto semintegrale ad alta idratazione molto gustoso ed in grado di incuriosire i clienti.
Per concludere con i nostri spunti per ottenere un impasto alternativo per pane o pizza, accenniamo all’utilizzo del carbone vegetale in polvere. Questo prodotto è ottenuto dalla macinazione del carbone naturale, ricavato dalla cottura del legname.
Le principali caratteristiche del carbone vegetale sono quelle di favorire la digeribilità degli impasti a cui viene aggiunto e la capacità di conferire il colore nero agli impasti, riuscendo così a giocare cromaticamente con gli ingredienti per creare una pizza da mangiare con gli occhi.
Impasti innovativi e forno di qualità: la coppia vincente
Quello sugli impasti alternativi per pizza e pane è un mondo sconfinato, che abbiamo appena iniziato a vedere in questo breve articolo. Sperimentare con impasti insoliti può essere la svolta per rinnovare un’attività ed incuriosire i clienti, a patto però di fornire dei prodotti cotti alla perfezione.
Nel nostro sito è possibile consultare due guide molto utili per orientarsi nella scelta del forno professionale e per comprendere quali sono le caratteristiche da ricercare in un forno professionale di ottima qualità.
Dotarsi di uno strumento di cottura in grado di adeguarsi alla cottura di impasti diversi sarà molto utile per iniziare a sperimentare ricette alternative con farine insolite per i nostri prodotti lievitati.
Dobbiamo infatti tenere a mente che sarà necessario garantire la massima qualità di cottura possibile sia dell’impasto tradizionale che di quello innovativo, per non vanificare gli sforzi fatti per ottenere un buon prodotto con una cottura non all’altezza.
I forni professionali per panetteria e pasticceria Italforni hanno i vantaggi di versatilità, facilità di gestione e garanzia di eccellenti risultati, fondamentali per ogni attività che lavora nell’ambito della panificazione.
Non ci resta che salutarvi, sperando di aver stimolato la voglia di sperimentare impasti alternativi per pizza e rinnovando l’appuntamento sul nostro blog per numerosi consigli sul mondo dei forni professionali.